Estratto:
«Chi è il Loçolico?» Chiese Zen.
L’altro sembrò per un attimo ringiovanire. Alla luce del sole che penetrava dalla finestra, smorzato dalle pesanti tende, il suo viso stava trasfigurando.
Zen si alzò di scatto dalla sedia arretrando e per poco non finì a terra. Si allontanò dall’uomo che ora aveva il viso di un demone. Gli occhi erano diventati grandi e neri, privi di iride e pupilla, la pelle era solcata da profondi tagli che sembravano creare un disegno geometrico incomprensibile e che ornavano l’intero viso. La bocca poi, era paralizzata in un orrendo ghigno dal quale uscì la frase:
«Io sono il Loçolico!»
Zen venne investito da un’ondata di aria calda e maleodorante che lo fece barcollare fino a ritrovarsi con la schiena al muro.
All’improvviso qualcuno bussò alla porta.
Entrò l’infermiera.
«Tutto bene signori?»
Zen la fissò incredulo, poi spostò di nuovo lo sguardo sul demone. Era sparito. Al suo posto c’era di nuovo il dottor Giannelli con il suo sguardo perso e quell’aria innocua.
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