I Punti di Vista nella Scrittura Immersiva

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Scrittura Immersiva: I Punti di Vista, Tempi Verbali e Narratori!

Quando si parla di Narrativa Immersiva, i più sprovveduti vanno subito con la propria mente a una scrittura in Prima persona Presente.

Anche se questo concetto non è del tutto sbagliato, la Narrativa Immersiva si avvale tanto della Prima persona quanto della Terza così come sia del Presente che del Passato Remoto in alternanza con l’Imperfetto.

Perché pensare subito alla Prima presente non è del tutto sbagliato?

Perché l’immersività in questa forma è più semplice da rendere. Anche se studi ormai comprovati affermano che il cervello, leggendo un libro immersivo, non differenzia la prima dalla terza in realtà, perché una volta immedesimato nel Punto di Vista ne rimane coinvolto del tutto.

Visto che stiamo parlando di Narrativa Immersiva, non menzionerò affatto il Narratore Onnisciente, un modo descrivere a mio parere, inefficace e di poca presa sull’attenzione del Lettore Moderno.

La chiave per rendere un testo immersivo passa, tra le altre cose, attraverso il Punto di Vista.

Prima Persona a Focalizzazione Profonda: è il protagonista della storia e l’immersione nel suo flusso di coscienza da parte del lettore deve essere completo. La narrazione infatti avviene tramite il pensato del personaggio principale che vive le vicende della storia “Qui Ora”, azione per azione, con il concatenamento di Causa ed Effetto esattamente come accade nella vita reale.

La Focalizzazione profonda del Personaggio crea il Narratore inaffidabile.

Cosa Vuol dire? Il Narratore diventa inaffidabile quando può conoscere solo eventi e informazioni a cui lui ha accesso e al contrario del Narratore Onnisciente, non può conoscere l’intero quadro completo della storia.

Quindi l’inaffidabilità è chiaro che sia anche del Punto di Vista in Terza Persona Limitata, perché anche questo tipo di Narratore non ha altre informazioni se non le proprie.

La focalizzazione profonda serve come espediente narrativo, a creare una forte empatia con il personaggio da parte del Lettore, che pagina dopo pagina finirà per scindere il proprio Io in quello del personaggio, vivendo e provando ciò che vive e prova il personaggio stesso.

Ma allora non posso avere altri POV al di fuori del Protagonista?

Certo che no! Ma non bisogna esagerare. L’utilizzo di troppi POV ostacola l’immersività, ma dipende molto anche dalla gestione.

Di solito per un buon romanzo immersivo si sconsiglia l’uso di Punti di Vista Multipli, ma quando si vuole dare elementi maggiori al Lettore senza tradire la Focalizzazione del POV allora non c’è altro modo, o anche sì ma poi lo vedremo quando parleremo dei Dialoghi in un prossimo video.

Punti di Vista Multipli: Anche se usiamo più punti di vista non bisogna abbandonare l’immersività.

L’Utilizzo intelligente sarebbe quello di Alternare i POV attraverso l’alternanza dei Capitoli, così da poter avere un distacco ben gestibile dalla mente del Lettore.

Nonostante la costruzione del personaggio debba far sì che per il Lettore sia facile riconoscerne la “sua voce interiore unica” senza confonderlo con gli altri, cambiare il POV con il capitolo è un ottimo metodo.

La focalizzazione però, può anche non essere profonda nel co-protagonista o nel POV che useremo per dare più informazioni al nostro lettore.

Se il protagonista deve essere sempre il nostro faro nella nebbia, gli altri POV possono tranquillamente essere i fanali dell’auto che ci precede e che a un certo punto svoltano in un’altra direzione scomparendo.

Il POV informatore, chiamiamolo così per usare un linguaggio da Giallo/Poliziesco, non c’è motivo che ci sveli la sua vita, il suo modo di vedere le cose e anche i propri più reconditi segreti.

Può essere un personaggio importante per le sue azioni e le informazioni in suo possesso che però non ruba la scena al protagonista. Se parliamo invece di un Co-protagonista, cioè un personaggio che persegue lo stesso obiettivo del protagonista e concorre alla risoluzione della storia fino alla fine, allora potremo anche focalizzarlo in maniera più profonda, ma il consiglio è sempre quello di non metterlo sullo stesso piano del Protagonista.

In Conclusione:

Potremo riassumere che nella Scrittura Immersiva è possibile utilizzare allo stesso modo sia la Prima persona presente o passato che la Terza presento o passato.

L’importante però è sempre usare il Punto di Vista a focalizzazione profonda nel protagonista. In questo modo il lettore si immergerà nell’Io del personaggio senza neppure accorgersene. L’uso dei Punti di Vista Multipli è consentito anche se il più delle volte sconsigliato, ma va gestito con i capitoli.

I Punti di Vista, Co-protagonsita e “Informatore” dovrebbero godere di una focalizzazione più superficiale.

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