Audiolibri: un mercato d’elite.

I Primi Audiolibri:

Gli audiolibri nascono nel 1932, manco a dirlo, negli Stati Uniti e inizialmente vengono battezzati: “Libri Parlanti”.

È un’invenzione creata per il pubblico non vedente e distribuito solo per quella nicchia di mercato, proprio per non incorrere in problemi con il copyright. Infatti a pubblicare i primi titoli fu proprio la American Foundation for the Blind.

Sono dischi di vinile che venivano incisi solo 15 minuto per lato e per i quali nel secondo dopo guerra aumenta la richiesta a causa del numero di reduci con ferite agli occhi. E così anche il mercato inglese inizia a registrare i “Libri Parlanti”.

Gli anni ’70 delle Musicassette e gli anni ’80 del walkman:

Negli anni ’70 l’avvento della musicassetta e poi successivamente negli anni ’80 del walkman segnano una vera e propria rivoluzione per gli audiolibri. Poterli ascoltare in movimento e nelle automobili incrementa le vendite del prodotto.

In Italia: “chi va piano…”

L’audiolibro nel nostro paese si afferma solo nel 2016.

È Audible a segnare un vero e proprio picco del mercato, ma è anche lo smartphone e il supporto digitale ad aver dato la spinta agli Audiolibri, insieme a un cambio repentino del modo di vivere, dato dall’uso smodato dei social, e della capacità di attenzione delle persone.

E in una società in costante movimento non c’è tempo per fermarsi su di una poltrona e leggere un libro (non si vuole o non si può?).

E allora mentre si corre attraverso la vita frenetica, con le cuffiette bluetooth ben calzate nelle orecchie, si ascoltano i titoli dei propri autori preferiti.

Le Case Editrici e la sfida dell’immediato futuro.

Le piccole e medie case editrici, al momento restano fuori loro malgrado dal mercato dell’Audiolibro.

Creare un contenuto di qualità è costoso, in termini di risorse è ben oltre ciò che una piccola CE può affrontare, sopratutto con il mercato editoriale odierno che è un mare in tempesta pieno di enormi pescecani (i grandi gruppi editoriali).

Un Audiolibro va commissionata a una società in grado di produrre un prodotto di alta qualità, perché ascoltare 300 pagine in bassa qualità, lette da un non professionista è impossibile per chiunque, anche per gli autolesionisti.

E il mercato degli Audiolibri è quindi privo di nuovi Autori emergenti, a cui viene tolta sempre di più la possibilità, appunto, di emergere nel Mainstream.

I Ribelli dell’Audiolibro su YouTube.

Su Youtube alcuni appassionati di letteratura contemporanea, provano a combattere questo fenomeno elitario dell’Audiolibro  con i pochi mezzi che hanno.

Ma come spesso succede in questi casi, con grande coraggio e determinazione, come Davide contro Golia.

E così senza perdersi d’animo creano contenuti come “Audioracconti brevi”.

È un fenomeno in grossa crescita nella rete, perché anche se a volte non si hanno i mezzi per aggredire il mercato frontalmente, si può sempre lavorarlo ai fianchi come farebbe un pugile esperto con un avversario temibile.

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