Scrittura Immersiva: il metodo più efficace per scrivere!
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Il Lettore Moderno:
In un’epoca dove il bombardamento mediatico è continuo e costituito per lo più da contenuti video: come pubblicità, serie tv e film. L’attenzione del lettore moderno si è drasticamente ridotta.
Perché impegnarsi a leggere lunghi testi quando in un video ho tutto ciò che serve senza fare fatica?
In realtà il concetto è un po’ diverso: oggi il cervello viene stimolato da immagini che si alternano in veloce sequenza, clip video corredate da un audio semplice ma accattivante, un tono di voce che infonde urgenza e una durata limitata.
Con il passare del tempo, quindi, il nostro cervello, se non adeguatamente allenato, si abitua a contenuti “fast food” e perde la capacità di concentrarsi su altri più “slow” dove si richiede anche una piccola componente di sforzo di fantasia.
La Fantasia oggi…
Il potenziale lettore dei nostri libri, a causa di continui contenuti video che gli propinano tutto già pronto, ha perso gradualmente la capacità di immaginare partendo dalle parole inserite in un romanzo.
Quindi che fare? Bisogna rassegnarsi a una società in cui i libri diventano prodotti sempre meno usati, dando la precedenza alle serie Tv di più facile e rapida fruizione?
La Scrittura Immersiva ci corre in aiuto:
Partiamo dal concetto base di “Scrittura Immersiva”, cos’è di preciso?
Scrivere in stile immersivo vuol dire utilizzare diverse tecniche narrative in modo competente, in maniera tale da far credere al cervello del lettore di star vivendo un’esperienza e non leggendo un libro. Approfondiamo ancora un po’ il concetto.
“NON DIRMI CHE LA LUNA SPLENDE. MOSTRAMI LO SCINTILLIO DI LUCE SUL VETRO ROTTO” – Anton Cechov
Questa frase in sostanza racchiude l’essenza della S.I. perché è proprio di mostrare che si tratta e non di raccontare in un riassunto ciò che è accaduto a un personaggio all’interno di una storia.
Scrivere in stile immersivo è sostanzialmente mettere in scena personaggi che vivono una vita reale, fatta di rumori, odori, sensazioni e pensieri. Dove ogni azione accade proprio nel momento in cui il lettore sta leggendo, non esistono informazioni raccontate da un narratore che si intromette nella scena, ma soltanto quelle che il personaggio in scena (portatore di Punto di Vista) può dare perché le conosce.
Non esistono azioni che un personaggio fa contemporaneamente (utilizzo esagerato del gerundio: NO “apro la porta girando la maniglia”. SÌ “giro la maniglia e apro la porta”) ma solo una alla volta esattamente come il nostro cervello è programmato per fare.
L’importanza di creare scene credibili, quindi facilmente emulabili dal cervello, sta anche nell’evitare come la peste la scorciatoia degli avverbi in “mente” e l’esagerare con gli aggettivi.
Cosa vuol dire?
Se riferendomi a un personaggio volessi mostrare la sua stanchezza oltre misura, non dovrei mai dire: “era esageratamente stanco” ma dovrò mostrare la sua stanchezza attraverso delle azioni, come l’appoggiarsi con la spalla al muro, stropicciarsi gli occhi e sbadigliare ogni dieci secondi.
Esagerare, poi, con gli aggettivi è sintomo di poca accuratezza e ricerca. Vuol dire che per definire qualcosa o qualcuno dobbiamo usare tutto il tempo necessario per trovare l’aggettivo più calzante e caratterizzante.
È chiaro, quindi, che anche l’adagio: “Show don’t Tell” nella scrittura immersiva, allora, diventa un dogma, perché l’unico modo per far vivere “un film mentale” al lettore è mettere in scena personaggi che: sentono, vedono, toccano, odorano ecc. Solo così il cervello del lettore potrà attivare tutte quelle aree preposte all’emulazione (neuroni specchio) facendo credere di star vivendo quella determinata scena entrando nei panni del personaggio.
La fatica dello Scrittore Moderno:
Provare a essere uno scrittore oggi è una impresa assai ardua, molto più di ieri, e sì, forse in alcuni paesi più che in altri a causa della cultura e delle cattive abitudini; eppure in maniera universale lo scoglio: “attenzione del lettore” è un elemento critico con cui tutti, autori affermati compresi, devono fare i conti.
L’essere umano del nostro secolo è travolto dall’enormità di offerte a disposizione, ci sono così tanti titoli sulle piattaforme di Streaming da rendere quasi impossibile la scelta, le nostre giornate, poi, vengono scandite da continui accessi ai social, dove scrollando vediamo, il più delle volte solo di sfuggita, decine e centinaia di contenuti in pochi minuti.
Il nostro tempo si sta deformando. Non è più quello che vivevamo prima, ovvero degli slot da impiegare per fare una cosa alla volta, ma in un’epoca dove la società inneggia al “multitasking”, all’interno degli slot, oggi, inseriamo decine di azioni insieme. Spesso inutili e dannose per il nostro cervello, che le neuro scienze hanno dichiarato, una volta per tutte, NON ESSERE MULTITASKING per quanto noi vorremmo credere che lo sia.
Quindi il cervello del lettore di oggi è diverso da quello di ieri, e questo è un dato di fatto come pure che il tempo da impiegare su una poltrona a leggere sia stato, spesso, sostituito da altro .
Perciò gli esperti della narrativa e del copywriting hanno cambiato modo di impaginare i testi, utilizzando capitoli molto brevi, salto di riga ogni “tot” frasi per rendere più agile la lettura. Usano il giusto bilanciamento tra “bianco e nero” sulla pagina per non affaticare la lettura e altri espedienti che servono per corteggiare un audience che fugge sempre di più verso i formati video.
Questo per quanto riguarda il comparto grafico, mentre per tutto ciò che riguarda la tecnica narrativa, beh manco a dirlo, la “scrittura immersiva” è forse l’unico modo per far innamorare di nuovo il grande pubblico alla pratica della lettura, che: stimola la fantasia, alza la soglia di attenzione e sviluppa il ragionamento deduttivo.
Sì leggere è ancora il miglior modo per tenere il cervello libero di poter ragionare al di fuori degli algoritmi.
